Facciata Villa Da Passano
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LE ORIGINI

L’ANTICO SITO DI SAN VENERIO

Il Parco della Villa da Passano sorge a breve distanza dal centro della Spezia e dalla sponda orientale nell’omonimo Golfo, in un sito tradizionalmente collegato alla millenaria memoria di San Venerio, figura di grande rilievo nella storia locale, monaco eremita vissuto secondo la tradizione fra VI e VII secolo nell’isola del Tino. Al Santo è dedicata la chiesa, detta Pieve, che sorge poco più a valle della Villa da Passano.

L’edificio sacro sorge in un’area percorsa da un’antica viabilità di collegamento fra la vallata del fiume Magra e i tracciati viari a mezzacosta del lato orientale del golfo, raccordabili ad una viabilità marittima.

Negli anni ’80 del Novecento è stato infatti rinvenuto materiale ceramico che attesta, nell’area più a monte della chiesa, la presenza di un insediamento dell’età del ferro finale (VI sec. a. C.), aperto anche a scambi commerciali con l’Etruria, da cui s’importava ceramica pregiata come il bucchero pisano.
In età romana il luogo si trovava in prossimità del mare in una piccola insenatura; a poco a poco la linea di costa si è allontanata fino ad attestarsi nella posizione odierna.

Risulta incerta la datazione del primo nucleo della chiesa, per la quale la prima cospicua attestazione corrisponde agli anni 1084 e 1085, quando si ha notizia di una ricostruzione dell’edificio ad opera di signori locali. La chiesa restaurata veniva unita all’abbazia benedettina di San Venerio sull’isola del Tino: inizia così la tradizione dell’intitolazione all’eremita.

Seguono secoli di alterne vicende, fino ad una fase di fondamentale importanza per la comprensione della relazione tra la memoria di San Venerio e la famiglia da Passano: gli anni di attività di Manfredo da Passano, che a partire dal 1870 circa si trasferì nella Villa e, da cattolico liberale e desideroso della formazione di un partito conservatore in cui confluissero cattolici e liberali, entrò attivamente nella vita della parrocchia e si impegnò per anni in azioni legali che assicurarono alla Pieve la restituzione di beni sottratti nel periodo napoleonico, nonché il rifacimento dei tetti della chiesa e della canonica.

PRENOTA LA VISITA AL PARCO E ALLA VILLA

LA STORIA

LA FAMIGLIA DA PASSANO

ll primo da Passano sicuramente attestato è Enrico, che nel 1077 e nel 1080 appare tra i testimoni di due donazioni che il marchese obertengo Alberto Rufo fa a favore del monastero di San Venerio sull’isola del Tino. In ambedue i documenti è il primo firmatario tra i testimoni, cosa che denota una familiarità con il marchese, di cui è vassallo.

La famiglia da Passano possedeva beni tra le diocesi di Genova e Luni già nel XII secolo, con proprietà importanti a Levanto, Moneglia, Passano, Castelnuovo di Salino, Mattarana e Carrodano. Nel 1132, la famiglia entrò nell’orbita genovese, ricevendo terreni e case in città per consolidare la loro alleanza con Genova.

Durante il XIII secolo, la famiglia da Passano, seguendo la legge longobarda, frammentò le loro proprietà in vari rami, diventando sempre più soggetta all’influenza di Genova. Dal 1145, fallito il movimento antigenovese di alcune famiglie nobiliari, anche i da Passano dovettero fornire servizio armato per terra e mare a sostegno di Genova, oltre a riscuotere tasse nelle loro terre. Riccio da Passano, già nel 1170, possedeva una galea, evidenziando il loro ruolo come soldati e armatori.

Nel 1211, i da Passano ottennero la cittadinanza genovese e nel 1229 rinunciarono alla nomina dei podestà di Levanto e Passano a favore di Genova, mantenendo solo il diritto di nomina per Carrodano e Mattarana. Nel 1198, per la prima volta, tra i loro possedimenti viene citata “Valveneria”.

Niccolò da Passano, vissuto a Levanto nel tardo Quattrocento e morto nel 1503, fu il padre di Gioacchino, figura chiave nella rinascita politica ed economica della famiglia. Gioacchino, nato nel 1465, inizialmente si dedicò alle attività commerciali, poi intraprese una brillante carriera politica e diplomatica. Fu ambasciatore per Papa Giulio II, comandante generale delle galee genovesi, e rappresentante di Genova presso le corti di Francia e Inghilterra. Ottenne la contea di Carinola e il diritto di usare i gigli di Francia nel suo stemma, rafforzando ulteriormente la posizione della famiglia. Morì a Padova nel 1551.

Il figlio di Gioacchino, Antonio, nato a Padova nel 1539, riportò la famiglia a Genova nel 1563, sposando la cugina Leonora Spinola e acquistando il feudo di Occimiano nel Monferrato. Antonio, nipote del precedente, si distinse come abile amministratore e venne eletto doge nel 1675, ricevendo apprezzamenti per il suo operato.

Antonio Giulio Cesare, discendente di Antonio, sposò Maria Brigida Promontorio nel 1691, acquisendo la proprietà terriera di San Venerio, che venne ampliata nei secoli successivi. Manfredo da Passano, ultimo personaggio di rilievo di questo ramo della famiglia, ampliò la villa nelle forme attuali. Nato a Genova nel 1846, fu proprietario e direttore della rivista “La Rassegna Nazionale”dal 1879 al 1916, punto di riferimento per i cattolici liberali. Sposò Teresa Roggeri e visse nella villa di San Venerio con i loro sette figli, fino alla sua morte a Firenze nel 1922.

LA STORIA

LA FAMIGLIA DA PASSANO

Il primo da Passano sicuramente attestato è Enrico, che nel 1077 e nel 1080 appare tra i testimoni di due donazioni che il marchese obertengo Alberto Rufo fa a favore del monastero di San Venerio sull’isola del Tino. In ambedue i documenti è il primo firmatario tra i testimoni, cosa che denota una familiarità con il marchese, di cui è vassallo.

La famiglia da Passano possedeva beni tra le diocesi di Genova e Luni già nel XII secolo, con proprietà importanti a Levanto, Moneglia, Passano, Castelnuovo di Salino, Mattarana e Carrodano. Nel 1132, la famiglia entrò nell’orbita genovese, ricevendo terreni e case in città per consolidare la loro alleanza con Genova.

Durante il XIII secolo, la famiglia da Passano, seguendo la legge longobarda, frammentò le loro proprietà in vari rami, diventando sempre più soggetta all’influenza di Genova. Dal 1145, fallito il movimento antigenovese di alcune famiglie nobiliari, anche i da Passano dovettero fornire servizio armato per terra e mare a sostegno di Genova, oltre a riscuotere tasse nelle loro terre. Riccio da Passano, già nel 1170, possedeva una galea, evidenziando il loro ruolo come soldati e armatori.

Nel 1211, i da Passano ottennero la cittadinanza genovese e nel 1229 rinunciarono alla nomina dei podestà di Levanto e Passano a favore di Genova, mantenendo solo il diritto di nomina per Carrodano e Mattarana. Nel 1198, per la prima volta, tra i loro possedimenti viene citata “Valveneria”.

Niccolò da Passano, vissuto a Levanto nel tardo Quattrocento e morto nel 1503, fu il padre di Gioacchino, figura chiave nella rinascita politica ed economica della famiglia. Gioacchino, nato nel 1465, inizialmente si dedicò alle attività commerciali, poi intraprese una brillante carriera politica e diplomatica. Fu ambasciatore per Papa Giulio II, comandante generale delle galee genovesi, e rappresentante di Genova presso le corti di Francia e Inghilterra. Ottenne la contea di Carinola e il diritto di usare i gigli di Francia nel suo stemma, rafforzando ulteriormente la posizione della famiglia. Morì a Padova nel 1551.

Il figlio di Gioacchino, Antonio, nato a Padova nel 1539, riportò la famiglia a Genova nel 1563, sposando la cugina Leonora Spinola e acquistando il feudo di Occimiano nel Monferrato. Antonio, nipote del precedente, si distinse come abile amministratore e venne eletto doge nel 1675, ricevendo apprezzamenti per il suo operato.

Antonio Giulio Cesare, discendente di Antonio, sposò Maria Brigida Promontorio nel 1691, acquisendo la proprietà terriera di San Venerio, che venne ampliata nei secoli successivi. Manfredo da Passano, ultimo personaggio di rilievo di questo ramo della famiglia, ampliò la villa nelle forme attuali. Nato a Genova nel 1846, fu proprietario e direttore della rivista “La Rassegna Nazionale”dal 1879 al 1916, punto di riferimento per i cattolici liberali. Sposò Teresa Roggeri e visse nella villa di San Venerio con i loro sette figli, fino alla sua morte a Firenze nel 1922.

Sede e contatti

Via della Lobbia 38
19126 – La Spezia (SP)

info@sigeric.it

Visite Villa e Parco

Possibilità di visita solo
su prenotazione.

Visita al Parco gratuita.

Visita alla Villa:

  • gratuita per disabili e accompagnatori
  • gratuita per i bambini fino ai 6 anni
  • 6€ dai 6 ai 18 anni
  • 10€ adulti over 18 anni

Come raggiungerci

Con la prenotazione vi sarà indicato il punto di accesso alla Villa e al Parco quale punto di partenza del percorso turistico.